L'equipaggiamento per l'orienteering, un argomento spinoso
Molto spesso nell'orienteering, correre in mezzo alla natura non è un'espressione teorica! E a volte ci si ritrova addirittura a correre fuori dai sentieri. Quindi, per aiutarti a gestire al meglio le corse tra la bassa vegetazione e, soprattutto, tra i rovi, ti presentiamo i consigli di Nicolas Rio, praticante agonista di orienteering da più di 10 anni, membro della nazionale francese di orienteering e medaglia di bronzo nella staffetta ai Mondiali e agli Europei.
Prima constatazione: qualunque sia il livello di pratica, affrontare la vegetazione bassa e densa è sempre un esercizio a sé nell'orienteering.
“In effetti, è un problema! (risate)”
Una sensazione condivisa da Maxime, responsabile commerciale in Geonaute e praticante appassionato di orienteering:
“Spesso, mettendo i piedi fuori dai sentieri, ti troverai ad affrontare una vegetazione più o meno densa, che andrà a rallentare più o meno la corsa. E a volte diventa una vera e propria lotta che si scatena tra te e la natura. E se non proteggi le gambe, ti lascio immaginare in che stato te le ritroverai.“
Anche se spesso la tentazione di tagliare attraverso i rovi è forte, a rischio e pericolo dei polpacci, l'esperienza permette anche di affrontare gli ostacoli in un modo diverso.
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“Il modo di gestire la vegetazione dipende dal terreno. Durante una corsa di orienteering le zone con bassa vegetazione non occupano tutto il terreno. E alla fine, quando cerchi di attraversare queste zone, avanzi più lentamente. Con l'esperienza, si impara ad aggirare questi ostacoli. Ma è anche vero che a volte non si ha scelta e quindi si deve saper correre anche nei cespugli!” - Nicolas Rio