Correre a tutte le età: privilegiare la qualità e la regolarità rispetto alla quantità
Correre dopo i 40, 50 o 60 non è un problema. Un consulto semestrale con un medico di medicina generale – o con un medico sportivo in caso di dolore sospetto – è sufficiente per vigilare su una pratica sportiva regolare ed equilibrata.
Se le qualità cardiovascolari (il famoso VMA (Maximum Aerobic Speed): Si traduce nell'intensità dello sforzo durante una gara. È personale per ogni atleta. È la velocità di movimento più bassa a parità di consumo di Ossigeno (VO2) al massimo consumo di ossigeno (VO2max). Viene utilizzato in tutti i programmi di allenamento. Ogni corridore può conoscere il proprio VMA attraverso i test di esercizio), lo permettono con l'età, è ancora possibile progredire oltre i quarant'anni.
Per questo è necessario rispettare alcune regole:
- Mirare correttamente alle aree di lavoro. È importante non sovraccaricare il programma settimanale con sforzi troppo intensi ed evitare di creare stati di affaticamento dannosi per il recupero.
- Sii diligente nell'allenamento. Un veterano spesso brilla contro più giovane di lui per via di una disciplina (quasi) impeccabile.
- Non accumulare i chilometri. Meglio correre 50 minuti lavorando a ritmi diversi che 75 minuti correndo allo stesso tempo!