Maratona: i segreti di una preparazione di successo. Correre una maratona, per la prima o la centesima volta, è sempre un'esperienza speciale. E pochi corridori possono superare i 42,195 km senza prima passare attraverso una meticolosa preparazione. Concentrati su alcuni fondamentali...
Nel giro di due decenni, la distanza della maratona è diventata più democratica. Un tempo riservato a una certa élite, oggi non spaventa più alcuni corridori totalmente alle prime armi. Va ricordato: correre 42,195 km non si improvvisa ed è comunque consigliabile mettersi in fila per distanze più brevi prima. I 10 km prima. E poi la mezza maratona.
Per rispettare una progressività nella corsa chilometrica settimanale - e quindi ridurre il rischio di infortuni -, è meglio non considerare l'avventura della maratona prima di almeno un anno intero di pratica regolare della corsa.
Pochi corridori, qualunque sia il loro livello, sono ormai all'oscuro delle diverse tecniche di allenamento che permettono di prepararsi ad una maratona in modo organizzato e metodico. Non bastano le semplici corsette di 50 minuti a ritmo senatorio del sabato e della domenica mattina! È importante variare il programma delle sessioni e aumentare il totale delle sessioni di allenamento a tre o anche quattro alla settimana.
Principianti attenzione! Non fissate obiettivi diversi da quello di finire la corsa. Andare sotto lo stendardo del traguardo è la tua vittoria, l'unica che valga la pena. Niente dovrebbe comprometterlo. Di conseguenza, prenditi cura della tua andatura, corri in modo costante e controllato, sentendoti sempre in grado di accelerare. E quando le tue gambe diventano pesanti, non esitare a camminare regolarmente per evitare i crampi e avere abbastanza provviste.
Correre una maratona è sempre – sempre! – un (ri)apprendimento dell'umiltà. Se sei un principiante della corsa, non mirare a correre una maratona nel 2013. La tua prima esperienza di 42,195 km dovrebbe essere programmata al più presto per la prima metà del 2014. Correre con la massima precisione. Mille e un imprevisto vanificano o, al contrario, migliorano la qualità dello sforzo. È quindi importante fissare obiettivi coerenti con il proprio livello e il proprio stato di forma attuale. E se un buon tempo, o anche un record personale, è alla fine di 42,195 km, significa che la preparazione è andata a buon fine!