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Come giocare a basket in carrozzina

Il basket in carrozzina è uno degli sport per disabili maggiormente diffusi e seguiti a livello mondiale.

La storia

Il basket in carrozzina nasce nel 1945 negli Stati Uniti, negli ospedali di Corona Naval Station (California) e di Framingham (Massachussets), in cui erano in cura i veterani della Seconda Guerra Mondiale. Parallelamente, nel 1948 i veterani di guerra britannici iniziarono a praticare il netball in carrozzina, sotto la supervisione del dr. Ludwig Guttmann presso l’ospedale di Stoke Mandeville (GB). Il primo torneo di basket in carrozzina fu organizzato nel 1949 in Illinois (USA), a cui parteciparono 6 squadre. Nello stesso anno venne fondata la National Wheelchair Basketball Association (NWBA), l’equivalente paralimpica della NBA.

Il basket in carrozzina fu uno degli sport disputati alle prime Paralimpiadi mai organizzate (Roma 1960).

Nel 1993 venne fondata la IWBF (International Wheelchair Basketball Federation), l’organismo che si occupa dello sviluppo dello sport. Oggi 105 organizzazioni nazionali sono associate all’IWBF, suddivise in 4 zone: Asia Oceania, Africa, Europa e Americhe.

Regole generali

Il basket in carrozzina è un adattamento del basket per normodotati. Infatti, il basket in carrozzina mantiene gran parte delle regole del basket “in piedi”, a partire da dimensioni del campo (28x15 m) ed altezza del canestro (3,05 m). Alcune regole sono state riadattate considerando la presenza della carrozzina:

- Non è consentito sollevarsi dal sedile della carrozzina

- Non è possibile avanzare con la palla senza palleggiare dopo due spinte (in sostituzione all’infrazione di “passi”)

- È considerato infrazione (punita con fallo antisportivo) trattenere la carrozzina dell’avversario con le mani

Classificazioni

Il basket in carrozzina è uno dei pochi sport per disabili, che permette ad atleti con diverse disabilità, e quindi diverso potenziale fisico, di essere schierati contemporaneamente in campo. Questo grazie al sistema di classificazione ideato per valutare le abilità funzionali di ciascun giocatore. Gli atleti vengono sottoposti ad una valutazione da parte di una Commissione Classificatoria, che, in base alle capacità funzionali residue, assegna un punteggio compreso tra 1 e 4,5. Ad un handicap maggiore corrisponde una capacità residua minore e, quindi, un punteggio minore (es. 1 punto per un paraplegico con controllo del tronco scarso o nullo). Ad una disabilità minore corrisponde un punteggio maggiore (es. 4,5 punti per un amputato ad una gamba sotto il ginocchio o per le cosiddette disabilità minime, che riducono le funzionalità della parte inferiore del corpo, non permettendo di correre, girarsi o saltare ad una velocità e con un controllo tali da poter giocare a basket “in piedi”). La somma dei punteggi dei 5 giocatori in campo non deve superare i 14,5 punti per le competizioni di club e 14 punti per le competizioni delle Nazionali, in modo da garantire il massimo equilibrio tra le squadre in campo.

carrozzine

La carrozzina

Le carrozzine utilizzate per praticare il basket in carrozzina, hanno caratteristiche tecniche che garantiscono una maggiore velocità ed una migliore manovrabilità sul campo. Per iniziare a giocare a basket in carrozzina, è quindi fondamentale disporre di una carrozzina sportiva che rispetti le regole indicate dalla Federazione Internazionale (quali massima altezza, minimo e massimo diametro delle ruote, massima altezza dell’arco anteriore), e che meglio si adatti alle caratteristiche fisiche ed alle abilità residue dell’utilizzatore.

Le ruote sono fondamentali per il movimento della carrozzina, è quindi importante scegliere il diametro delle stesse in base a ruolo in campo e disabilità. Solitamente il diametro delle ruote varia tra i 24” ed i 27”.

- Per chi è in grado di utilizzare una carrozzina con una seduta alta ed è in grado di esprimere una buona potenza fisica (disabilità minori, tipicamente dai 3 a 4,5 p.ti), diametri di 26 e 27” sono la migliore scelta.

- Per chi non è in grado di utilizzare una carrozzina con una seduta alta (tipicamente da 1 p.to a 2,5 p.ti, talvolta anche 3 p.ti), non ha una buona potenza fisica, o ha problemi nelle prime spinte, si consigliano diametri di 24 e 25”.

 

Un altro aspetto fondamentale è la configurazione del telaio. Un telaio rigido, non regolabile, è indicato per atleti di elite che già conoscono la configurazione ottimale per le loro caratteristiche. Per giovani utilizzatori (che possono crescere fisicamente) o per persone che si avvicinano per la prima volta a questo sport, è consigliabile adottare un telaio regolabile, in modo da sperimentare diversi assetti e di scegliere quale meglio si adatta alle proprie caratteristiche.

Anche la scelta della larghezza della seduta è fondamentale, in quanto la giusta larghezza assicura che l’utilizzatore sia un tutt’uno con la propria carrozzina. Questo fa sì che la carrozzina risponda ai movimenti dell’utilizzatore con minime perdite di energia. Se la seduta è troppo larga, l’utilizzatore rischia di scivolare all’interno della seduta, rendendo la carrozzina meno reattiva. La reattività della carrozzina è influenzata anche dall’altezza dello schienale. Uno schienale alto, ha il vantaggio di rendere più stabile l’utilizzatore, diminuendo però la mobilità della carrozzina. La stabilità dell’utilizzatore è influenzata anche dall’inclinazione della seduta: aumentare l’inclinazione porta ad avere le ginocchia maggiormente vicine al petto, garantendo una maggiore stabilità (questa operazione è particolarmente indicata per utilizzatori con lesioni spinali piuttosto alte).