Ti diamo qualche consiglio per fare wakeboard con la tavola giusta.
Il wakeboard è lo sport in voga quest’estate. Alcuni iniziano facendosi trainare da una barca, altri in un cable park. È difficile sapere quale materiale scegliere per progredire senza un costo troppo elevato. Qui scoprirai le risposte alle tue domande, oltre a una guida pratica per scegliere la tavola con cui divertirti.
La tavola da barca: rigida, con pinne e channel per le onde
Le tavole destinate a farsi trainare da una barca sono generalmente in schiuma poliuretana. Progettate per resistere alle onde, e quindi più rigide, hanno pinne e “channel”, ossia profonde striature sul fondo per offrire una migliore presa di spigolo. Da notare che non sono adatte ai moduli nei park.
La tavola pure park: flessibile e adatta ai moduli
Il legno è invece spesso il componente principale delle tavole “pure park” destinate ai cable park perché più flessibile (il “flex” è il Santo Graal di tutti i rider). Un’altra caratteristica di queste tavole è il “grind base”, ossia uno speciale rivestimento che serve a scivolare e saltare sui moduli.
La tavola ibrida: semirigida e con pinne amovibili, può essere usata sui moduli.
A chi non sa quale tavola scegliere, le marche propongono modelli ibridi con pinne amovibili, ma generalmente anche un flex minore. Queste tavole possono essere usate anche sui moduli perché provviste di “grind base”.
Scegliere la taglia della tavola non è semplice ma non c’è da preoccuparsi: nel wakeboard, le dimensioni non contano! Alcuni preferiscono iniziare con una tavola piccola, più facile da manovrare, mentre altri optano per una taglia grande, che offre maggiore stabilità; in un caso o nell’altro, si può sempre fare wakeboard. Segue una guida per orientarti. Raccomandazioni fornite a puro titolo indicativo:
Statura utilizzatore
140-150 cm
150-160 cm
160-170 cm
170-180 cm
180-190 cm
Modello utilizzatore
Bambino
Adolescente
Donna
Uomo
Uomo
Taglia raccomandata
125 cm
134 cm
138 cm
144 cm
150 cm
Comprare la tavola è solo il primo passo verso questa avventura: bisogna abbinare un paio di boots. Anche in questo caso, hai a disposizione un’ampia scelta: modelli aperti, chiusi, con velcro o stringhe, scarpette amovibili, ecc. Tra le varie opzioni a disposizione, preferisci sempre l’avvolgimento del piede e il comfort. Lo “stance” è un elemento essenziale per avere una buona sensibilità e un buon controllo. La sua regolazione determina la distanza tra i piedi sulla tavola. La maggior parte dei rider preferisce un “mini stance” per mantenere una postura naturale, ma qualche pioniere opta per un “wide stance” (ossia, una maggiore distanza tra i piedi). Per quanto riguarda gli angoli, è meglio scegliere una regolazione simmetrica, tipo 15-15, per planare nei due sensi in tutta semplicità. Questa regolazione fa piegare le ginocchia a V, il che rende più semplici le prime rotazioni. La buona notizia è che si è liberi di cambiare lo stance e gli angoli a piacimento.
Adesso che sai cosa serve per trovare la tavola giusta, il modo migliore di riuscirci è provare! Numerosi centri nautici organizzano dei “test tavole” con diverse marche per far scoprire la nuova attrezzatura al pubblico. Queste giornate a porte aperte sono l’occasione ideale per una prova senza impegno. Se hai paura di non saper scegliere, tieni presente che non c’è una tavola sbagliata e che l’arma migliore in acqua è la perseveranza.